giovedì 28 novembre 2019

Richiamo nella sera

Pigolio di luci e fior di sera
il mare è solo ricordo
ma io vado cercandone l'ombra.
Seppur lontano
richiamo mi cresce dentro
brusio d'ape in amore
alito di vento.
Un lento montare d'onde
ansanti a tratti
di ricordi in attesa
torna ai passi
di strade dismesse.
Squarci di luci tra veli di nebbie
ride il sole da luoghi lontani
l'aria odora di gelsomini bianchi.
Dolce riflusso
si fa spazio e culla
l'anima si fa corolla e trova la pace
nel cuore. 

Stefania Pellegrini ©
(dalla raccolta Isole)

lunedì 25 novembre 2019

Giornata contro la violenza sulle donne

Opera di Artemisia Gentileschi
 
Carezzare il sogno

Carezzare il sogno, poi vederlo sfumare …
Sognavi t’adagiasse su tappeti
di petali di rose,
rosso fuoco ad incendiare
vene sotterranee del pensiero.
Di riempire coppe stracolme
di essenze e di gioie.
Volare coi venti di note tra i capelli,
e su labbra tumide
carezze da gocce di miele.
Oh mia cara amica,
smarrito sorriso di donna,
l’amore non ha più ali per volare.
E il desiderio scivola su lucchetti dorati,
mani irrispettose
quando parole lancinanti da ire furenti
come frecce dritte al cuore,
e gesti dolci travestiti
ti vendono tutto, come amore.
La morsa del ragno t’impiglia alla rete
i resti del sogno nella campana di vetro.
Gomitoli di tristezze, vapori di illusioni
sullo spettro
di un nome che non riconosci.


Stefania Pellegrini ©

DIRITTI D’AUTORE Art. 8 della legge. 633/41

sabato 23 novembre 2019

Tu dove sei?

Noi...quell'estate a correre
come lucertole nel bosco,
tra pendii scoscesi
e verdi vallate.
Noi sedute all'ombra
del grande noce
fuori del mondo.
Le nostre parole, il silenzio,
l'intimità dei nostri sogni,
noi due e i nostri profili
carezzati dal vento.
I cuori semplici di allora
le prime piccole complicità
incroci di dita sulle labbra
a giurare
su innocenti segreti.
Sono qui ora,
non più quel tempo
di margherite da sfogliare,
ma un alito di vento caldo
sprigiona il ricordo.
E tu, dove sei?
Dove sono i nostri sogni
di allora?

Stefania Pellegrini ©
(tratta dalla raccolta Isole - END - Edizioni)

venerdì 22 novembre 2019

Madrid

FOTO-ELABORAZIONE

Il battito delle ore evocò un nome
e lei, la parola, prese slancio.
Dal cuore, dalla mente
la forza sfociò prepotente
ruppe argini di canali
invase vene sotterranee del pensiero.
Isole smarrite fra le rotte
mostrarono il volto, quegli occhi
come mallo di noci,
nei giorni pieni di luce
quando vestivamo insieme
le stesse parole.
...Madrid ... e il tuo nome.
Il canto gitano di un musico
alla luna
arcobaleni di note per un cuore
sognante
sotto una luna corsara
luna complice di sguardi e di sogni.
Vidi luci iridescenti
in un velo di azzurro e di rosa
e il sogno aprire all'aurora.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

mercoledì 20 novembre 2019

Ritorno

Fu l'odore dei freschi tramonti
sul Suir
ove rosseggia adagiata
Waterford
o l'accogliente dolcezza
racchiusa tra le sue mura
o fu il canto argentino
di quei giorni.
Io che di città
vedevo fioco bgliore,
quell'amore
non l'avevo dimenticato.
Così tra le nebbie
la voce scalpitava l'ardore
del cavallo brado d'allora
e pareva traghettare
la mia ombra tra le case.
Oh, mai ritorno
fu così desiderato
tanto che umida di lacrime
la voglia
spingeva, spingeva
a ormeggiare ancora.

Stefania Pellegrini ©
(Dalla raccolta Isole)

lunedì 18 novembre 2019

Quella luce

Quella luce che ancora pesca
il giorno fiacco
che si decolora pian piano
nel ritmo delle ore
la guardi e non t'accorgi
che basta poco
e calerà l'Inverno.
Quella luce scialba
che balugina iridescenze.
In certi giorni
pallida come la luna
che immobile veglia
col suo volto eterno
sul nostro passare.
Quella luce scivolerà
nei toni di bianchi e di grigi
e cadrà come un'ombra
sugli umori
come gesso sulla lavagna.
Non voglio note
stridenti nel cuore.
Un altro inverno ancora!
Che succederà amica?
Basterà poco e una traccia
scoprirai sul volto
che ieri non c'era.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI D'AUTORE Art. 8 della legge. 633/41

venerdì 15 novembre 2019

Che mi dici figlio

Jean Sala



Che mi dici figlio del tempo 
che divide i nostri giorni
delle parole rubate
ai tuoi oggi,
i domani immaginati
lontani dai nostri ieri.

A quello che resta
di non detto, tra le pieghe
di questa assenza
che slabbra, dilata contorni
  del mio silenzio.

Che riecheggia passi
malfermi di bimbo,
il battito di certe notti
del tuo cuore sul petto.
Il vociare gioioso d'una casa
che oggi indistinto fluttua
nel vuoto inesorabile
del tempo.

Ritmico gocciolio,
rubinetto socchiuso
assilla, logora,
non dà tregua. Dove sei,
cosa fai?
Tu, sagoma inseguita
a cui mi aggrappo,
per non smarrirmi
per non sentire il vuoto
che mi cresce dentro. 

Stefania Pellegrini©

DIRITTI D'AUTORE Art. 8 della legge. 633/41

martedì 12 novembre 2019

Nostalgia di tempo

Ramon Casas 
 
Torniamo a parlare di noi
solfeggi lontani
voce di tempo
impressa dentro.
Sfogliamo pagine e pagine
di accordi nostalgici.
Vento rapisce
il nostro cicaleccio stupito
incredulo
solleva la patina
accartocciata dei giorni.
Ci mostra stralci interrotti
volatili ricordi.
Fioche essenze amare, dolci
chiaroscuri
di nubi lontane
in un cielo pallido di luci.
Fiori secchi, appassiti
odorano polvere e muffa.
Persi gli ebbri aromi
e gli ardori di quei giorni
resta compagna
la voce dei nostri cuori.
Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su Isole-END-Edizioni) 

lunedì 4 novembre 2019

Sfoglia il tempo la mia vita


Sfoglia il tempo la mia vita
pagine su pagine
a cercare un senso
a questo passare.

Immobile la luna resta
a guardare

il lento fluire
del fiume al mare.
E mi chiedo perchè,
nell'essere non è il rimanere.

Sarò polvere che al vento vola
ma vorrei essere roccia
che il mare sfiora
ed eterna guardare
come la luna

il mare.

Stefania Pellegrini ©

DIRITTI D'AUTORE Art. 8 della legge. 633/41 
 
 

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