giovedì 30 gennaio 2020

Stato di quiete



Giochi di parole - di pensieri volatili
veleggiano leggeri
nel mattino di pace.
Voglia di lasciarsi andare,
di adagiarsi
nel silenzio dell'infinito.
Il vento
ha sapore di miele sulla pelle.
Arriva – va
in una toccata e fuga di musica di cetra,
avvolge nel limbo
questo giorno fugace.

Stefania Pellegrini ©

lunedì 27 gennaio 2020

Viaggio nella memoria (27 gennaio 2020)

 Ecco dalle maglie del tempo
affiorare il passato
di cui alcuni
ancora tentano di negare l'esistenza.
Chiede ascolto per raccontare
una città che come altre
non potrà mai trovare onore.
Tristemente si culla il giorno
là tra i gemiti del vento:
troppi non fecero ritorno.
Gennaio crudo, raggela il fiato,
imprigiona la mente
in un silenzio irreale che pure
i passeri sugli alberi nudi
sembrano non voler turbare.
La città morta
tra i comignoli neri e i forni smessi,
le montagne di scarpe... gli occhiali,
le spazzole ammucchiate...
arde viva memoria.
Trasuda tra i pori dilatati del silenzio
desolante vissuto,
sotteso di dolore senza tempo.
E ancora corre un inverno
sulle sponde del fiume Lete,
sulle anime dei morti,
che pare s'aggirino attorno.
Li sento oggi in fila come allora
camminarmi a fianco,
passo - passo raccontarmi
le loro storie travagliate, gli orrori,
e ricordarmi
che non ha limiti la crudeltà umana.

Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su rivista Euterpe febbraio 2017)

sabato 25 gennaio 2020

Quel suono sconosciuto

Ha voce possente - tra gli scogli
s'inarca - si dondola in giochi d'onda
e ovattati suoni leva
di echi fruscianti.
Il mare avvince - trasporta
nel ritmo
di un andare - venire
mai uguale.

La mente in quella musica si perde:
tra scogli,
anse - mormorii sommessi.
E vedo il mio trascorrere
indistinguibile
in un votice di strade,
di passato - di domani.
Gli azzardi - le soste,
le fughe - le riprese,
nel tempo che trascina inesorabile.

Stefania Pellegrini ©


mercoledì 22 gennaio 2020

Non chiedermi!


Non chiedermi- non so dove vado.
        Non ho ali per volare
         e la mia vela
         non trova vento
per sollevarsi.

Plano tra le pareti del nulla,
aliante sfinito
aspetto un refolo
che mi riporti
sulla nuvola del sogno inseguito.

         Arriverà - sono certa,
anche domani.
         Sarà una sua carezza
ad incrociare le nostre strade,
        ad aprire la porta al desiderio.

Ma non so - se sarò ancora boa
ormeggiata
al riflusso del tuo silenzio.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

domenica 19 gennaio 2020

Ricerca



È inarrestabile il fermento - vocii inutili 
rumoreggiano - assordano,
assediando la mente.
Di qua - di là,
frastuono riecheggia privo di spessore,
così cerco il silenzio
per schiudere la porta
alla comprensione
del suo mondo sfuggente,
sconosciuto - segreto. 
Certe volte lo scopro nel movimento
che incendia le albe chiare
o dà il là alla prima stella, altre
conciliante – solitario,
è sortilegio
di muti abbandonisuoni nascosti
che evocano ricordi,
viaggi di inattesi incontri.
E se dalla faccia scivola la maschera
indossata ogni giorno,
s'illumina l’attimo,
avvicinandomi all’armonia del tutto.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI


giovedì 16 gennaio 2020

Le assenze

Del tempo passato lo sappiamo
la sorte ciò che toglie non riporta.
E ci sono giorni in cui gli spazi vuoti
rifiutano le assenze
o bruciano cera di rimpianto
senza pudore.

Altri come oggi cantano ricordi
arrivando a musicare
spartiti di calde melodie,
fluttuando forme da angoli bui
in uno spazio
cosmico pieno di luce.

Affiorano allora timidi
gli istanti di una vita
tra le pagine pressate del libro
con l'odore dolce - amaro
dei piaceri ritrovati.
L'armonia dei giorni andati,
e l'onda di riflusso
delle parole
che attizzavano sicurezze al cuore.

Stefania Pellegrini ©

DIRITTI RISERVATI

martedì 14 gennaio 2020

Vola e va


Vola e va ignaro il tempo
vola e va su altro tempo.
Tu lo vedi - fugge via
e vanifica - ogni speranza
di poterlo trattenere.

Galoppa a passo lui
con il vento,
sulle gioie - i tuoi dolori,
sulle luci - le ombre
del passato.
Vola e va
colpe lui non ha.

Galoppa - galoppa
puledro mai domato,
disarciona ogni speranza
lui
di farsi ammaestrare.
I tuoi sogni - i tuoi amori
vedi correre via
parte di un gioco
appena sfiorato.

Vola e va il tuo tempo
indietro non ritorna.

© Stefania Pellegrini ©

DIRITTI RISERVATI

domenica 12 gennaio 2020

Desideri sospesi

L'inconsistenza dei sogni
l'ineluttabilità delle cose
paiono precipitarti
in un vortice di fumo e vacuità.

Vedi il tempo passare
la vita ruotare
dentro la cortina dell'impotenza.
Eppure il sole sorge - va a dormire,
il giorno
uno dopo l'altro
nasce - muore
per la vita intera
dentro un sogno che ti appartiene.

Vorresti fugare le nubi
che adombrano il presente,
raccogliere idee - nuovi propositi
rianimarli d'entusiasmo.
Imbarcare sorrisi - giorni leggeri
mani che parlino d'amore.

Parola dopo parola
scrivere ciò che ti detta il cuore,
e farti veliero
che prende il largo
verso altri lidi...

Vorresti!

Stefania Pellegrini ©
(Diritti riservati)

venerdì 10 gennaio 2020

L'idea

 
Silenziosa dal nulla
col passo leggiadro d'una piuma
l'idea avanzava cercando parole
per dare voce alla materia,
il trillo dell'allodola
per svegliare il cuore.

Non ne conobbi il nome  
ma sfoggiava sul volto sconosciuto
l'enigmatico sorriso.
Da impulsi magnetici
scariche di elettrodi alimentavano
di messaggi la mente,
un lume si caricò d'energia.

Un aprire e sbatter di porte,
e l'incontrai illuminante danzare
con la forma.
Poi la persi nel nulla.
Una folata di vento spense la fiamma
e il trillo dell'allodola.

Stefania Pellegrini ©

Ogni diritto riservato all'autrice

martedì 7 gennaio 2020

Bussana vecchia


Erano antiche rovine, corrose mura
che tra anfratti di pietra
mostravano un tempo antico
allo sguardo curioso
del respiro del vento.
Andava tra memorie sconosciute
il passo lento a cercare
ombre sostare
di un vissuto lontano.
Bisbigli di voci, vagiti di bimbi
nella calma gelatinosa del giorno.
Ferma la vita appariva
nel magico silenzio,
seppur tra fenditure di pietra
erano erbe vivaci e feconde
e dagli antri bui
esalavano odorosi muschi.
Sulle mura antiche
selvaggi correvano copiosi
tralci nodosi di edere e glicini.
Nella quiete diffusa
la mente vagava
verso un tempo sospeso,
dimenticato,
che la natura vegliava premurosa,
nascondendo al pellegrino il suo
respiro profondo.

Stefania Pellegrini ©.

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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