mercoledì 29 aprile 2020

Andata - ritorno


Andata - ritorno per casa,
altro non vedi
che quelle mura.
Cammino persa
nel nostalgico pensiero
dell'acqua limpida,
scrosciante, fresca...


il torrente

anima di ritmo, melodia...

La montagna - il bosco,
che pulsano silenziosi.
L'odore della pioggia,
magia di tocco sulla guancia.

Mi manca il respiro,
l'incanto contagioso,
l'armonia dei suoni,
e vorrei allungare il passo
oltre la porta,
tra crepe 
ritrovare i gioielli lasciati.

Andata – ritorno,
uccello in gabbia,
sognio il volo.
Sogno il giorno pavesato
di libertà
per il mio canto ritrovato.

Stefania Pellegrini ©

domenica 26 aprile 2020

Può capitare

Può capitare che mi abbandoni
al gioco di un pensiero
e alla corte della mente
mi fermi ad ascoltare,
come appesa ad una nuvola,
la voce carezzevole del vento.
Smussa spigoli sulla via
il suo vivace spessore sonoro,
evapora ombre di malinconia,
e mi culla nell'armonia.

Ma può anche capitare
che m'imbatta
in reticoli di termiti minacciose
e assediata
sul limite di sabbie mobili
mi trovi sotto scacco
in una sol mossa
mentre cerco la via di fuga.

Stefania Pellegrini ©

giovedì 23 aprile 2020

Vorrei parlare a te

Vorrei parlare a te
come si parla al cuore
con la sincerità
che mette a nudo l'anima.
Un assolo di parole
che non conosce briglie
in volo di pensieri vibrati
da corde di nascosti violini.

Vorrei parlare a te
ma la voce manca,
si raffredda nel braciere
la cenere delle parole
mentre vado cercando note
per nuovi accordi.
Stefania Pellegrini ©

lunedì 20 aprile 2020

È sera

Mentre il cielo distende
un velo di mestizia
mi distacco da ogni certezza.
Nel gioco irreale
di questo sentire,
sull’altalena dell’amarezza,
bianche ciocche
di candide margherite
seguono con me
gli ultimi bagliori.
Presto il cielo s’adombrerà
di luce e suoni,
lieviteranno le prime ombre.
È sera.
Sono qui
al limitare della siepe
in ogni ombra cerco
il suono dei tuoi passi andati.
 
Stefania Pellegrini ©

sabato 18 aprile 2020

Ho creduto fosse amore

Genova, una città, un nome,
una parentesi sofferta
un punto forzato tra i miei pensieri.
Dove sei? Ho creduto fosse amore.
Si confonde il ricordo 
come note gracchianti
d'un vecchio grammofono.
La tua voce, la tua pelle, il tuo odore..
dispersi tra le rapide della follia,
la follia di un'illusione.
Vibrava il respiro
come canto d' arpe nell'aria.
Tenerezza e desiderio lo sanno
quando abitavano il nido in armonia.
..Poi quelle parole....
Parole crude quando negare
è abitudine.
Parole dure come pietre
a lapidare la nostra intesa.
Non riaprirò ferite nel cuore,
ma dove sei? Ho creduto fosse amore.
 
Stefania Pellegrini ©

mercoledì 15 aprile 2020

Eterna luna


                Che ci racconti - eterna luna
che dall'alto scruti i nostri sospiri,
               degli aridi suoni,
               degli accadimenti nefasti,
i nostri incauti passi.
Che ci dici dei tuoi silenzi complici,
             di certe nostalgie
che tormentano amare,
            del teatro di gesti e pensieri
che esibisce la notte.

Ti mostri - ti nascondi,
           ninfea fascinosa
del sogno e del mistero.
Sempre muta - te ne stai
sulle curve dei nostri sguardi.
          Tu presenza eterna
tra chiari – scuri
a influenzare - il passo della vita.

           Parlaci
delle nostre imperfezioni.

Stefania Pellegrini ©

DIRITTI RISERVATI

sabato 11 aprile 2020

Isole


           Isole e ancora isole.

"Abbaglio - illusione
o solo approdi,
tappe del mio andare?"

           Nostalgia setaccia ricordi
come sabbia bagnata
che s'aggruma.
           Lontani
come onda s'arriccia e si ritrae,
come immagini nelle pagine sperse.

Eppure ancora
ne assaporo le soste -
le loro bocche prosciugate dal sale,
gli specchi d'azzurro corallo,
la gioia dell'istante
nelle visioni di voce del cuore.

          Ma oltre
          lo sguardo mira,
verso quel mare che tutte le contiene.
          Ancora salperò!
Soffia il vento sull'orlo dei sogni
e il sole li anima.
 
Stefania Pellegrini ©

mercoledì 8 aprile 2020

Soffermarsi qui

Soffermarsi qui...
l'acqua dello stagno
immobile e silenziosa
guarda...
Nei suoi occhi
cercarmi
in un'ombra riflessa.
Trovarmi
in una foglia
ceduta dal vento.
Abbracciarmi con lo sguardo
e scoprirmi priva
del più lieve turbamento.
Serena, muta
riflettermi
nel quieto abbandono.
Stefania Pellegrini ©

sabato 4 aprile 2020

Andiamo


S'assottiglia il tempo tra le nostre dita
e di memoria
c'impoverisce il passo.
Lei barcolla, si sofferma
si nasconde al nostro sguardo.

-Se usassimo i post-it? -
sorridi e rompi l'imbarazzo.
Ci deridiamo, proseguiamo,
ma di lucentezza
abbiamo perso il nostro smalto.

Alimentano illusione
i nuovi germogli
che rivestono a festa il bosco.
Chiaro
verde abbaglio del miraggio
non lasciamolo fuggire lontano!

Mi chiedi: che facciamo?
Vieni - condividiamo:
l'oggi ci appartiene.
Metto il piumino
e ti prendo sotto braccio.

Andiamo – rispondo -
Senti il vento?
Incoraggia ancora il nostro passo.

Stefania Pellegrini ©

mercoledì 1 aprile 2020

Il gelsomino


Candido bianco schiude
le tenere gemme
e un pensiero matura
sul tocco
di delicate dita.
Oh madre, le ruvide mani
che strinsi un'ultima volta
ancora ne sento
fermo tra le mie il tepore.
Ritorno
dove la voce si spense
ingoiata dal crudo silenzio
oltre la siepe
che il tempo mostra
limite assoluto
alla mia vista.
E il desiderio si erge
muto, in questa nuova
primavera
che mi regala
profumo soave di te
tra le nivee stelle
del gelsomino.

Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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