domenica 27 settembre 2020

È la vita

 

È la vita con le sue mille sfumature
dal solfeggio, all'arpeggio,
alla sinfonia, musica che avanza
in alternanza di suoni
a volte pacati, altri allegri, altri cupi,
crescendo trascinante
in uno svanire di note.

Voli leggeri come piume,
percorsi audaci, accidentati
rischi di sabbie mobili.
Giorni si, giorni no, ombre cinesi
in giochi di chiariscuri
viaggiano piaceri, paure.
Amica, nemica, si fa amare, ci fa soffrire,
come solo lei sa fare.

È la vita un succedersi d'incontri,
lampi, tuoni, brividi d'ebbrezza
scintille di travolgenti emozioni
gocce di rugiada
mutevoli di tempo.

È la vita un teatro che non replica. 

Stefania Pellegrini ©

giovedì 24 settembre 2020

La scatola di latta

 

Nella scatola di latta –
vecchie lettere – cartoline,
dai bordi seppia sgualciti,
inchiostri sbiaditi dal tempo.
Un sentore di odori stantii -
di giorni passati,
di pensieri navigati -
aleggia leggero nell'aria.
Parole,
davanti agli occhi,
corrono sui fogli
come gioco di lucciole
di una sera estiva.
Volteggia una danza
in un nostalgico incontro
con volti lasciati
e le dita
sfiorano i fogli leggere,
timorose
di cederli al fuoco per sempre.
Intrecci di umori
in un frinir distante di cicale,
coglie la mente
il languido struggimento
di presenze andate.

Stefania Pellegrini ©

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sabato 19 settembre 2020

Cogliere l'attimo

 

Sarebbe bello
ritrovare l'anima
dei giorni navigati
con quel vezzo di pizzi
che ricamava l'istante.
Il mare accordava note sulla sabbia,
saliva - scendeva
il languido moto di risacca
e nessuna barriera
conteneva l'avventato
bagno del cuore
che in quelle acque si pasceva d'illusioni.
Nebulosi i sogni persi sulla via
e tacciono le anime
di chi è andato.
Il passato ha ceduto il testimone
ma nel presente
annoda parole
coi profili dell'amore. 
 
Stefania Pellegrini ©
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mercoledì 16 settembre 2020

E nasce il giorno

 

E nasce,
insolitamente gaio,
il giorno.
In groppa alla luce
l'alba vivace sale
rubando ali alla notte.
Calma,
silenzio, per le corti ovunque.
Una canzone affiora,
tra le labbra è fremito dolce.
Alcun tarlo rode in petto,
la mente veleggia
come aliante
in un cielo senza nubi.
Lenta risacca d'onda
sopraggiunge
e il piacere apre le braccia.
Trillar di campanelli,
l'aria si riempie di suono vivace.
Lontane strade - cavalli alati,
carosello gira
adagio agli occhi.
Bisbigli lontani - odori indistinti
di basilico e menta,
volti appaiono,
vaghe stelle da un cielo velato.
La mente si siede
e abbraccia quel passato dolce
che porge la mano.
 
Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

domenica 13 settembre 2020

La locomotiva

Corre la locomotiva
sbuca tra nuvole in cielo,
sosta - riparte.
Facce nuove - facce vecchie,
sulle rotaie scorrono via.
Pagine di parole scritte -
Pensieri - giorni
uno sull'altro,
con i sogni vedo sfumare
tra lo sbuffare di fiato.

Ma la notte - la biro nella mano
altri sogni scrivo.
Su pergamena bianca
di uno ad uno annoto
le tenere speranze che infiora
la fantasia amica,
poi illusione consola
indorando il pensiero.
E il foglio scritto
diventa il mio convoglio all'alba
quanto aleggia il silenzio
e la rugiada - delicata
poggia l'impronta
sull'immaturo giorno.

Stefania Pellegrini ©
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giovedì 10 settembre 2020

Là dove inizia il sentiero

Il cielo accenna l'azzurro al giorno
tra nubi bianche e lembi di rosso
e il mondo tace
cullato dalla pace
che abbraccia ogni cosa.
Voglio andare
a piedi nudi tra l'oro dei campi
sfiorare l'incanto della natura
sognante.
Mi stenderò sulla nuda terra
nel tepore che ancora esala
come vertigine d'aroma antico.
E resterò fino a quel bisbigliar di luce
in arpeggi celesti
dal morire del giorno.
Poi là
dove inizia il sentiero t'aspetterò
amico mio.
Vieni, prima che sorga la luna
perché la tua mano nella mia
non resti solo un desiderio.

Stefania Pellegrini ©

lunedì 7 settembre 2020

Come eravamo


Si diluisce il sogno e

nel dormiveglia

mi scopro ad inseguirti

sulle ali di un pensiero.

Vorrei ritagliarmi un nido

in quella tua mente

dove mi trovo a margine

del tuo mondo.

Come eravano mi chiedo....

Sosto su quel che fu

il nostro amore,

ho timore di scoprire un volto

che non riconosco.

Certo il ricordo ne va

smussando i contorni,

ma l'immagine è coerente

con quel che eravamo?

Sosto - mi fermo

su quel che è e mi dico:

Ciò che recita le nostre stagioni

è atto unico

che non conosce repliche.
Stefania Pellegrini ©

venerdì 4 settembre 2020

Estate

Vincent Van Gogh - Covone

In quel suo incerto incedere
Estate impallidisce
in un eccentrico
solfeggio di note grigie.
Non rassicura il tuono
addormentato dietro
la montagna.
L'insidia latente
minaccia biondi covoni,
un cielo terso
voglioso ancora
d'ardente calore.
Estate mina cuori
desiderosi di certezze
lontani come l'orizzonte
inseguito sul mare
e mai raggiunto. 
 
Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

martedì 1 settembre 2020

DOMANI


Ancora un filo di luce
tiene appeso il giorno
prima del lento abbandono.
Tra poco gli sguardi
si perderanno nelle ombre
e un tappeto di stelle
cercherà di conquistare
il blu del cielo.
Un'altra sera,
tra petali appassiti di sogni
e spine scivolate
tra le pieghe dell'anima.
Un'altra sera coi miei silenzi
tra le ombre.
E allora vi sentirò
voci lontane dolci e invitanti
abbattere le fessure
della solitudine.
Vi vedrò folla di curiosi
numerosi arrivare,
animare il buio della stanza.
La notte ecco, s'avvicina
domani sarà un altro giorno
per sognare.

Stefania Pellegrini
(dalla raccolta "Tra le ali dei sogni")

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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