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martedì 12 luglio 2022

Si specchia il suono del tempo

 


(dalle mie foto-elaborazioni)


La sera si veste di ritmi lontani,
l'estate rovente
intorpidisce l'aria.
Sull'abete in giardino,
forte il fruscio tra le fronde.
Chioccola il merlo,
passerotti cinguettano
scuotendo l'aria quieta.
In amorevole eco
si specchia il suono del tempo
aprendo a ricordi passati,
che fluttuano, planano
sfiorando acque ferme
come gabbiani inquieti.
La memoria è voce che si cerca
nell'antico giardino,
dolce e arresa
al tempo appassito
che non ha semi per rinascere.
Oggi il mio pensarti
rumoreggia come onda di mare
nella conchiglia,
che conquistata la luce
riempie il vuoto dell’assenza
e col suo pieno mi scalda
di tiepida fiamma.

Stefania Pellegrini ©
INEDITA - 2022

Copyright / Legge 22 Aprile 1941 n.633, Capo IV, Sezione II, e s.m.l.


BUONA ESTATE A TUTTI

sabato 25 giugno 2022

Memorie

 


Dalla traccia degli anni
sono profumi
che l'oggi intreccia
in odori antichi di brezze marine.
Tra ragia che esala
divaga lenta la mente
su sguardi
nostalgici del paese.
Il giorno complice di ritorni
irradia chiarori
su sogni passati
e ricordi teneri aprono puri
a fanciulle evasioni
nel vecchio cortile
tra neri vesti che frusciano lievi.
Un luogo mistico che l'ora
ritrova nella pace
e la serenità di allora.

Stefania Pellegrini ©

( Tempus Fugit - Gruppo Editoriale l'Espresso - Anno 2011)

martedì 7 gennaio 2020

Bussana vecchia


Erano antiche rovine, corrose mura
che tra anfratti di pietra
mostravano un tempo antico
allo sguardo curioso
del respiro del vento.
Andava tra memorie sconosciute
il passo lento a cercare
ombre sostare
di un vissuto lontano.
Bisbigli di voci, vagiti di bimbi
nella calma gelatinosa del giorno.
Ferma la vita appariva
nel magico silenzio,
seppur tra fenditure di pietra
erano erbe vivaci e feconde
e dagli antri bui
esalavano odorosi muschi.
Sulle mura antiche
selvaggi correvano copiosi
tralci nodosi di edere e glicini.
Nella quiete diffusa
la mente vagava
verso un tempo sospeso,
dimenticato,
che la natura vegliava premurosa,
nascondendo al pellegrino il suo
respiro profondo.

Stefania Pellegrini ©.

venerdì 11 ottobre 2019

Memorie della sera

Non torneranno a fiorire le rose
per noi, le bruciò tutte
quell'inverno precoce
che tolse spazio all'illusione
e profumo alla vita.
E non torneranno le stagioni,
le primavere leggere
con le ali ai piedi, la carezza
amica di brezza tra i capelli.
Gli umori di macchia,
gli olezzi di ragia
i moti inquieti di mare e tu,
mano nella mano a guidare il passo.
Scorrono i nostri anni adesso
in questo filo d'ordito logoro
e sfilacciato che stringo sul cuore.
Troppe volte carezzato
troppe volte cercato
per riviverti nei moti dell'anima
per trovare le braccia
che accolsero, consolarono
le mie pene, la voce
che non potrò più contenere.
E torno a quel mare invano
respirandoti nell'odore
di salsedine del vento,
nella voce profonda delle acque
che nascondono il volto,
nelle stelle che accendono
le memorie della mia sera. 

Stefania Pellegrini ©

OGNI DIRITTO RISERVATO ALL'AUTRICE
(anno 2016)

martedì 30 aprile 2019

L'ultimo saluto

                                                                                 “Mi leverò e andrò, ora, andrò a Innisfree”
                                                                                  canta W.B.Yeats

Mi dissi andrò anch'io
alle verdi colline del *Munster.
Tornerò!
E quel giorno
sulla spiaggia deserta
tacita, tesa
l'acqua fluttuava
nello sguardo mio perso.
L'aria mi salutava
con dischiuse memorie
quando aprì all'ultima traversata
la nostra...
Noi insieme ...
non saremmo più tornati.
… La nave oscillante,
preda di un mare furibondo
… l'onda invadente...
la schiuma sul ponte...
che portava si riprendeva
forte, prepotente.
Per la bimba di allora
ricordo solo il gioco
che non conosceva le paure
e la mano della mamma
ancora presente.

Stefania Pellegrini©

*Provincia sud-occidentale dell'Irlanda
(dalla raccolta: Isole-END Edizioni)

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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