Il pensiero cercava parole
che dessero il via
alla voce del cuore.
Dal ventre di madre l'una parlava,
l'altra aspettava,
e in un gioco di assalti e fughe
di giovani farfalle
volavano sulla pagina
bianca. Incaute a volte
urtando la ragione,
ciarlavano vivaci imbastendo orli,
sorreggevano il verso
vestendo accenti acuti,
gravi, punti di attesa,
fermando la caduta con l'apostrofo.
Il poeta scriveva sul foglio,
con l’animo leggero di brezza
che andava, veniva,
e ora fruscio, ora soffio componeva
musica di seta.
Stefania Pellegrini ©
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