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lunedì 2 novembre 2020

Nel ricordo

 

Si scioglie il pensiero
in preghiera
in questo giorno
di gialle corolle raccolte
che accompagnano
il gesto pietoso
del ricordo.
Nelle presenze passate
i volti degli assenti
appaiono agli occhi
nel vuoto lasciato.
Velate nostalgie
s'accentuano nel giorno
per i teneri gesti sospesi
su parole mancate.

Stefania Pellegrini ©

lunedì 7 settembre 2020

Come eravamo


Si diluisce il sogno e

nel dormiveglia

mi scopro ad inseguirti

sulle ali di un pensiero.

Vorrei ritagliarmi un nido

in quella tua mente

dove mi trovo a margine

del tuo mondo.

Come eravano mi chiedo....

Sosto su quel che fu

il nostro amore,

ho timore di scoprire un volto

che non riconosco.

Certo il ricordo ne va

smussando i contorni,

ma l'immagine è coerente

con quel che eravamo?

Sosto - mi fermo

su quel che è e mi dico:

Ciò che recita le nostre stagioni

è atto unico

che non conosce repliche.
Stefania Pellegrini ©

mercoledì 1 aprile 2020

Il gelsomino


Candido bianco schiude
le tenere gemme
e un pensiero matura
sul tocco
di delicate dita.
Oh madre, le ruvide mani
che strinsi un'ultima volta
ancora ne sento
fermo tra le mie il tepore.
Ritorno
dove la voce si spense
ingoiata dal crudo silenzio
oltre la siepe
che il tempo mostra
limite assoluto
alla mia vista.
E il desiderio si erge
muto, in questa nuova
primavera
che mi regala
profumo soave di te
tra le nivee stelle
del gelsomino.

Stefania Pellegrini ©

mercoledì 4 marzo 2020

E' qua la voce?


Toni screziati arancio e oro in cielo
disperdono nuvole
d'umido rimpianto.
Sono venuta a cercarti
tra le ombre, le voci di ieri
che lasciai sugli scogli.

L'odore salso tra le vecchie mura,
l'anima, le voci della casa
lasciata troppo presto...
del riso perso sulle tue
labbra smorte,
invano vado cercando.

Brucia amarezza
di dubbie certezze
sull'inquieto animo di ieri,
volto al vento e al suono d'altre vie.
Di quell'assenza che tradì
il grigiore dell'ultime tue sere.

Matasse d'alghe s'impigliano agli scogli
e dalla risacca leva caldo
un umore di vapori lontani.

È qua la voce?
Tendo l'orecchio
ma un gorgo inghiotte il ricordo
confusa
cerco ragione del tempo.

Stefania Pellegrini©

mercoledì 19 febbraio 2020

Solo un'istantanea


È solo un’istantanea seppia
un gioioso affresco lontano
appeso alla parete:
due giovani sottobraccio
nell’abito della festa.
Sorrisi, sguardi luminosi,
felicità dell’istante
congelata sulla via del solare
paese marino,
tutto ciò che rimane.
Il vostro mondo
non potrò più contenere,
ma il vedervi assottiglia
il sotterraneo vezzo di solitudine
di un insanabile vuoto lasciato.
La tristezza cambia volto
ricerca la luce dell’istante,
immagini che diano voce ai ricordi.
Un tenero piacere
che musichi lento – armonia di note
dentro le vene – sul cuore,
melodia di notturni richiami.
E come un film in bianco e nero
la pellicola si svolge – riavvolge
lenta tra dita:
Notti assonnate
e baie e onde… distese di verdi praterie
…marezzate di solitaria terra.
Ed ecco l’isola
primordio di un cuore
a cui deste il primo battito di vita.
Solo una fotografia
ma al cuore spoglio ricorda
la luce del vostro sorriso sempre.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

lunedì 27 gennaio 2020

Viaggio nella memoria (27 gennaio 2020)

 Ecco dalle maglie del tempo
affiorare il passato
di cui alcuni
ancora tentano di negare l'esistenza.
Chiede ascolto per raccontare
una città che come altre
non potrà mai trovare onore.
Tristemente si culla il giorno
là tra i gemiti del vento:
troppi non fecero ritorno.
Gennaio crudo, raggela il fiato,
imprigiona la mente
in un silenzio irreale che pure
i passeri sugli alberi nudi
sembrano non voler turbare.
La città morta
tra i comignoli neri e i forni smessi,
le montagne di scarpe... gli occhiali,
le spazzole ammucchiate...
arde viva memoria.
Trasuda tra i pori dilatati del silenzio
desolante vissuto,
sotteso di dolore senza tempo.
E ancora corre un inverno
sulle sponde del fiume Lete,
sulle anime dei morti,
che pare s'aggirino attorno.
Li sento oggi in fila come allora
camminarmi a fianco,
passo - passo raccontarmi
le loro storie travagliate, gli orrori,
e ricordarmi
che non ha limiti la crudeltà umana.

Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su rivista Euterpe febbraio 2017)

sabato 23 novembre 2019

Tu dove sei?

Noi...quell'estate a correre
come lucertole nel bosco,
tra pendii scoscesi
e verdi vallate.
Noi sedute all'ombra
del grande noce
fuori del mondo.
Le nostre parole, il silenzio,
l'intimità dei nostri sogni,
noi due e i nostri profili
carezzati dal vento.
I cuori semplici di allora
le prime piccole complicità
incroci di dita sulle labbra
a giurare
su innocenti segreti.
Sono qui ora,
non più quel tempo
di margherite da sfogliare,
ma un alito di vento caldo
sprigiona il ricordo.
E tu, dove sei?
Dove sono i nostri sogni
di allora?

Stefania Pellegrini ©
(tratta dalla raccolta Isole - END - Edizioni)

giovedì 31 ottobre 2019

Al due novembre

Vincent Van Gogh

Ora la casa vostra ho visitato
mie care anime passate.
Oggi il sole l'illumina tutta
i fiori profumano di memoria
ma questo giorno per me
è buio di parole e di presenze
di ricordo solo s'alimenta
amaro e penoso inseguendo
le vostre ombre mute.
Non ha parole, non ha voce per me
questa nuda pietra al camposanto.
Nel mio immaginario vi cerco
s'apre il sipario e lente vi vedo
una ad una passare,
lontane, irraggiungibili oramai.
Nella pallida e cruda luce
di novembre
labbra cercano altre labbra,
mani altre mani,
un suono, una voce, un tocco.
Ma i cipressi millenari così alti
oggi vegliano
proteggendo rispettosi i silenzi vostri.
                                        
Stefania Pellegrini©


DIRITTI D'AUTORE Art. 8 della legge. 633/41

lunedì 6 maggio 2019

Un amore per sempre

Quando il tempo confonderà
quell'immagine
che sorride ai miei giorni felici,
verrò a cercarti, ricordo.
Mi mostrerai il suo volto, la sua voce.
Dal cofanetto segreto
cristalli di luce degli istanti vissuti,
i giorni, le ore
si muoveranno sulle note del cuore.
Emozioni sgorgheranno
come acqua sorgiva va
verso la fonte del suo piacere.
Ma tu non tradire
il mio intimo desiderio:
questo anelito
è di un amore per sempre!
 
Stefania Pellegrini ©

martedì 30 aprile 2019

L'ultimo saluto

                                                                                 “Mi leverò e andrò, ora, andrò a Innisfree”
                                                                                  canta W.B.Yeats

Mi dissi andrò anch'io
alle verdi colline del *Munster.
Tornerò!
E quel giorno
sulla spiaggia deserta
tacita, tesa
l'acqua fluttuava
nello sguardo mio perso.
L'aria mi salutava
con dischiuse memorie
quando aprì all'ultima traversata
la nostra...
Noi insieme ...
non saremmo più tornati.
… La nave oscillante,
preda di un mare furibondo
… l'onda invadente...
la schiuma sul ponte...
che portava si riprendeva
forte, prepotente.
Per la bimba di allora
ricordo solo il gioco
che non conosceva le paure
e la mano della mamma
ancora presente.

Stefania Pellegrini©

*Provincia sud-occidentale dell'Irlanda
(dalla raccolta: Isole-END Edizioni)

mercoledì 24 aprile 2019

Sul mare di Croazia

Il pensiero s'immergeva
tra le chiare acque
s'abbandonava
al dolce trasporto ristoratore
e riemergeva
svuotato da ogni resistenza.
Sciabordava in lento abbandono
nell'aria calda del mare croato.
Velata la luce rosata
tingeva pastello la scogliera
contagiando l'aria
in sonnolento silenzio.
Il tuo respiro,
profumava tenerezza,
gradevole tepore
di delicata carezza,
di piuma a sfiorare la pelle.
E il mio cuore leggero volava
come soffione nell'aria,
volava sull'ala di un gabbiano
fin quasi a toccare il cielo.
Fu un raggio d'azzurro
come un sogno
attraversò il corpo
e mi sentii parte di un angolo
di paradiso.
Stefania Pellegrini ©
 
(dalla raccolta "Tra le ali dei sogni")

giovedì 11 aprile 2019

Giochi di flauto


Fiorisce lieve, piano sale
dal silenzio mistico
del luogo.
Timido si schiude in note
di flauto.
Suono amaliante adulatore cattura
con illusorio attimo d'infinito.
Ha ali per il pensiero mio,
un sogno d'abbandono.
Ecco che ti rivivo ancora
nella voce tua
eco di memoria:
fioca, docile,
lenta come onda di risacca,
dolce come carezza sul cuore.
Ti ritrovo nelle parole tue
nel modular d'un flauto
tra le mura domestiche.
Fanciulletta io
allora non seppi ascoltare
la voce tua ariosa
che dava ritmo alla tua vita,
ahimè, non seppi apprezzare
il canto che saliva
dall'anima tua schiva.
Stefania Pellegrini ©

martedì 9 aprile 2019

A mia madre

 
Vorrei - vorrei poggiare ancora il volto
sulla tua spalla
carezzare quel lembo di bocca
che perse un giorno
il suo sorriso migliore.
Vorrei che il tuo cuore
si facesse culla per le pene mie,
il mio petto 
confortante nido per i tuoi pensieri.
Cancellare le ombre che lasciasti
sul sentiero dolente.
 
Ma per quanto ti cerchi,
chieda di te al vento - all'acqua,
alle stelle della sera,
mi abbeveri alla polla del desiderio,
non trovo risposte
ai miei richiami.

Forse un giorno ti scoprirò
nella sagoma di una nube nel cielo
o nel bagliore dell'ultima stella.
Forse dovrò attendere
di oltrepassare la soglia del tempo,

ma ti troverò  - e sarà per sempre.

Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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