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sabato 27 gennaio 2024

Narratelo, gridatelo!

 


Fate che il vento
ci porti il lamento
di voi cenere e terra.
Narrate l'efferato disegno
perpetrato
sulle vostre identità
trafugate e contate
in file di numeri.
Narratelo, gridatelo
perché non si ripeta quel tempo. 
Narrate dell'inumane coscienze
che han marchiato la storia
di abominevoli crudeltà:
con sangue, violenza,
calpestato favole,
gettato carne in pasto alla terra.
Anche gli Angeli non hanno voce
né lacrime
per bimbi senza nome
e una lapide
su cui piangere.
Fanciullezze stroncate
negate spensieratezze
nel nome di ideologie deliranti,
di menti malate.
NARRATELO, GRIDATELO,
perché l'uomo non cambia
e a suo comodo dimentica.
Narrate la storia
per menti deboli tentate.

Stefania Pellegrini ©

DIRITTI RISERVATI©

sabato 25 novembre 2023

E domani? - PER DIRE BASTA!!!!


IN RICORDO DELLE VITTIME 

DI VIOLENZA E FEMMINICIDIO

Per dire BASTA!!!!

                                                                            


Squilla il telefono... due, tre, dieci volte,
sbranando il silenzio,
rimbomba
come grancassa il cuore.
Ancora lui?
Esiti sulla porta - le gambe tremano -
non rispondi!
Gelo scende nella stanza,
pungente incide l'orda dei pensieri -
l'equilibrio vacilla
nel groppo che serra la gola.
SAI CHE È LUI!
La decima volta oggi,
e i messaggi si sommano
sul cellulare.

Sotto casa pedina ogni tua mossa.
Senti la sua presenza:
la mano viscida che ti carezza,
la voce melliflua che ti adula
con parole spacciate per amore.
Rifugge il pensiero
che ti spoglia - ti viola insistente.
Brividi serpeggiano lungo la schiena.
Spengi la luce,
ti raggomitoli
sul divano, copri le orecchie.

Ancora uno squillo -
silenzio.
Forse oggi è finita. - E domani?
Come un gatto mansueto, tenero,
di dolcezza ti stordirà
o con veleno insolente ti graffierà.
O forse no! - Ti farà sua per sempre
e di lama o di fuoco
ti penetrerà!
O forse no - chissà.

Stefania Pellegrini

(dalla raccolta "ITACA NEL CUORE" CTL Editore Livorno)

giovedì 31 marzo 2022

Non è semplice

 


Non è semplice
guardare le amate montagne,
il fiorire sui pendii di nuvole bianche – rosa,
questa mia primavera.
Lei che mi mostra solo bellezza, e vita
di grappoli in boccio
come ogni anno, come sempre.
Lei che ignara risplende
e non sente sulla pelle
la sofferenza vissuta lontano,
oltre gli occhi di questa mia valle
ove rombi di fuoco
sibilano nel cielo, lo investono
di nuvole nere,
mentre orde assetate
di sangue e di odio avanzano,
calpestando la pace dei giorni.
No, non è semplice,
non pensare al terrore di Abele –
figurarsi la spinta della catastrofe,
il volto della follia che minaccia
una umanità inerme.
Immaginarsi notti
a vegliare il suono cupo e ripetuto
di allarmi dal cielo,
a rassicurare il pianto, la paura
negli occhi di bimbi.
No, non è semplice,
guardare e rimuovere il nodo
dell'impotenza in gola…
il pranzo sul tavolo
masticare pane e turbamento
davanti ai tuoni di fuoco, il terrore
su altri cieli, altre montagne,
là dove primavera
non trova luce per sbocciare.

Stefania Pellegrini ©

Copyright / Legge 22 Aprile 1941 n.633, Capo IV, Sezione II, e s.m.l.

sabato 18 settembre 2021

Se ti volti e vai

 

Ci sono giorni come oggi
che vorresti non amarlo
e ti chiedi se è proprio lui
l'uomo che hai sposato,
su rivoli di sconforto
un film a ritroso
è fotocopia del presente.
Distogli lo sguardo
dagli occhi gelidi
e cerchi dentro di te
la briciola d'un' illusione
ma brucia forte l'impronta
paonazza della sua mano
sulla faccia,
la sua aria da padrone.
Non è più tempo di sognare
un giardino fiorito di rose
la violenza le calpesterebbe tutte.
Un altro gesto, non aspettare
la sua vigliacca dolcezza,
resteresti incatenata
alla gabbia della simulazione.
Se ti volti e vai
ancora puoi salvarti
da questo amore.

Stefania Pellegrini ©

(Pubblicata su antologia Agemina)

sabato 4 maggio 2019

Rovinoso amore

Cos'altro resta - quando il giorno
toglie ali al cuore
e l'inutilità delle ore batte secca
sul viale del tramonto?
Elemosini briciole per pensare
che oltre l'opacità del cielo
ci sia ancora musica
per la danza delle ore.
Ma il pensiero illumina
solo tracce
di squallide macerie.
Raccogliere i resti e andare oltre
vorresti
ma di rovinoso amore
la guancia ancora brucia
sull'ultimo gesto, le ultime invettive.
Scrivere la parola fine
vorresti
sulla storia travagliata
che t'imprigiona 
nella gabbia d'apparenze e illusioni,
ma il passo rotola
sulla via della speranza.

Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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