Guardarla talvolta estasiato
afferrato dalla vertigine dei sensi
abbagliato come
dal blu cobalto del mare
puntinato di stelle
o il rosso cocente del sole.
Bella pareva come sirena di mare.
Della dolcezza di corde di cetra
risuonava la voce
civettava in onde gioiose.
La pelle trasparente
vibrava dei colori del mare
all'alba, al tramonto
talvolta colore ambrato aveva
della luna.
Ma poi capitava di leggerle
nello sguardo l'ombra del vento
che andava veniva
in guizzi di fulmine negli occhi,
tra le ciglia
luci e ombre incerte d'inganno.
E poi... quell'aria strana
fra le pieghe di un sorriso spento.
Cos'era?
Tra abbaglio e ragione
scoprirle le spalle, i seni
avidamente cercarne il cuore
le segrete dell'anima.
La pioggia scendeva stanca
la luce si fece avara e alfine la trovò
ma che delusione penetrare
l'aridità di un deserto di sale!
Stefania Pellegrini ©
(Pubblicata su rivista "Euterpe")
3 commenti:
Una sirena che infine sembra deludere.
Che parole vellutate, molto ben fatto!
Complimenti e ti abbraccio cara Stefania. Ciao.
Grazie Pia, gentilissima. Un caro saluto
A volte il cuore è così protetto dagli eventi negativi che risulta difficoltoso trovarne l'ombra... bellissima poesia!♥️
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