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mercoledì 10 gennaio 2024

Sapessi come vorrei

 


Sapessi come vorrei ritrovarti
sulla rotta dei miei approdi,
ritrovare
l’ancoraggio sicuro,
il punto fermo, il centro
dove rifletteva il mio sole.
Il tempo - Quel tempo,
no, non ce lo siamo
preso tutto.
Troppo presto sei mancato
e nel ricordo la tua voce è suono
solo desiderato.
Come vorrei oggi
trovare quel filo di luce
che rischiari ciò che resta
tra le pagine scritte,
riempire il vuoto delle mie parole
cadute nel silenzio.
Per incontrarti come allora
in un meriggio afoso domenicale
nella canotta a righe bianca,
seduto all’ombra della casa
sul panchetto di legno,
con quel sorriso caro
che squarcia azzurro in petto.
E la tua nipotina
che prende scherzosa
la calotta blu che hai testa,
e tu l’abbracci e le dai un bacio.
Sapessi come vorrei
ora ricucire lo strappo,
riempire il vuoto grande dell’assenza.
Mi fermo – altro aspetto,
ma il ricordo è meteora
e sfreccia lontano.

Stefania Pellegrini ©
(dalla raccolta: Quel che resta dei giorni)

giovedì 10 febbraio 2022

Onde di eterno

 


Non avrà più corso il ritorno,
e tra le mappe del pensiero
s’arresta.
Solo l’idea mi resta e s’alimenta
ritrovando trascorse memorie
e lucciole di stelle
che indicano il cammino.
Sciaborda la voce di bimba
impigliata tra le risacche e anfratti
dell’oceano.
Un suono fragoroso
rimbomba tra le alte scogliere
e raggiunge la sorgente
della mia infanzia,
e lì mi ritrovo a crescere
lungo praterie familiari,
sognando di volare
in groppa ai cavalli bianchi.
Terra mia lontana
di brughiere segnate dal vento,
cuore di oceano selvaggio,
nel mio respiro più non trovo
la tua aria salmastra,
né i miei occhi
le nubi capricciose
dei tuoi volubili cieli.
Eppure sei qui dentro
di me, in questo pensiero
che non dimentica,
la tua impronta, la sento 
nelle vene e
si rispecchia nelle tue acque
tra onde di eterno.

Stefania Pellegrini ©

(Inedita)
Copyright / Legge 22 Aprile 1941 n.633, Capo IV, Sezione II, e s.m.l.

martedì 12 novembre 2019

Nostalgia di tempo

Ramon Casas 
 
Torniamo a parlare di noi
solfeggi lontani
voce di tempo
impressa dentro.
Sfogliamo pagine e pagine
di accordi nostalgici.
Vento rapisce
il nostro cicaleccio stupito
incredulo
solleva la patina
accartocciata dei giorni.
Ci mostra stralci interrotti
volatili ricordi.
Fioche essenze amare, dolci
chiaroscuri
di nubi lontane
in un cielo pallido di luci.
Fiori secchi, appassiti
odorano polvere e muffa.
Persi gli ebbri aromi
e gli ardori di quei giorni
resta compagna
la voce dei nostri cuori.
Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su Isole-END-Edizioni) 

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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