Che tempi son questi!
bui per ingordigia di potere,
rossi sui campi dove ignare
volavano colombe.
A Kiev il cielo si tinge di fuoco,
e a un suono lamentoso,
lungo, cupo, l'aria
si riempie di terrore.
La città è una perla derubata
del suo splendore.
La notte arranca, spera un’alba
strappata all'acciaio delle armi.
Metro ferme nei depositi,
macchine incendiate,
vetri, case, sventrati,
schegge di freddo glaciale,
il dolore cerca lo sguardo del cielo,
deserte le strade in mano alla morte.
In unica voce
corre il grido di porta in porta:
RESISTEREMO!
Col coraggio, la lotta, la forza d’unione.
Non baratteremo
l'anima della libertà, con quella
dell’oppressore.
Che tempi son questi!
A Kiev i bambini
tremano di paura nei ricoveri,
piangono, mentre fuori
rovinano in polvere le loro case.
Gli occhi smarriti di chi non sa spiegarsi
perché dal cielo piovano
missili d’acciaio, e più
non possano giocare sotto un tetto di pace.
Stefania Pellegrini ©
Copyright / Legge 22 Aprile 1941 n.633, Capo IV, Sezione II, e s.m.l.
7 commenti:
Molto bella e veritiera !! Laggiù, è proprio così che va la vita ! Io ho paura di queste cose, ingiuste, terribili !! E non c'è nessun segnale di pace !! Quanta ingiustizia, un popolo che viveva in pace, attaccato e distrutto !! Brava per i tuoi versi. Ciao
Molto bella,complimenti!
Tutto l'orrore ed il terrore in queste tue belle parole Stefania, grazie.
Mi dispiace tanto l'angoscia che proveranno tutti, soprattutto i bambini... solo per questo già mi si stringe il cuore. 😣
Spero rsistano ma ne ho poca...
Abbraccio.
Che tempi sono questi che ancora parliamo di guerra invece che di pace.
Brava Stefania
Versi dai quali traspare tutto il dolore per questa barbarie che continua a ripetersi...Possiamo solo pregare senza mai stancarci. Buon fine settimana Stefania.
Versi doloranti, sperando sempre in tempi migliori. Buon pomeriggio, Stefania.
Grazie a tutti, grazie Severino per la partecipazione. Buon sabato.
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