Sprofondavano
creste di onde nel mare della mente
mentre la prora
s'abbatteva alla foce dei giorni.
La tua voce evaporò
tra la calura marina dei solleoni.
Nel blu sconfinato
cercai quel porto sicuro
dove cullavano docili le parole,
l'ancora cercai
per i miei pensieri.
Ma non ci fu approdo
che strada trovasse
nella galassia spenta dei nostri incontri.
Affranta, cedetti
le messi degli sguardi
alle pietose ombre d'ali della sera.
Mancano quei passi - al cuore,
pane, sale del tempo,
i vivaci occhi che regalavano
certezze alle incertezze giovanili.
E ancora s'arrampica il giorno
sui terrazzi dei sogni,
al belvedere dei ricordi.
Stefania Pellegrini ©
OGNI DIRITTO RISERVATO
"Sfoglia il tempo la mia vita, / pagine su pagine / a cercare un senso / a questo passare."
domenica 9 giugno 2019
Al belvedere dei ricordi
lunedì 3 giugno 2019
Sono così oggi.
Al di là dei venti - ristagna la vita
sull'argine dello stagno
ove anomali affioramenti
galleggiano alghe di sorrisi fecondi.
Posa - va il passato,
farfalla sulla mano.
Appare confuso
il vecchio maestro
tra chiari - scuri di alterni scorci,
mentre note stonate
musica il cuore.
Graffiti di rotte mancate
in questo giorno
che è già ieri - tra minuti - ore
in cerca d'un canto
e l'anima del tempo che assilla,
fiacca il presente.
Sono così oggi:
un glicine
aggrappato al suo muro per fiorire.
sull'argine dello stagno
ove anomali affioramenti
galleggiano alghe di sorrisi fecondi.
Posa - va il passato,
farfalla sulla mano.
Appare confuso
il vecchio maestro
tra chiari - scuri di alterni scorci,
mentre note stonate
musica il cuore.
Graffiti di rotte mancate
in questo giorno
che è già ieri - tra minuti - ore
in cerca d'un canto
e l'anima del tempo che assilla,
fiacca il presente.
Sono così oggi:
un glicine
aggrappato al suo muro per fiorire.
Stefania Pellegrini©
OGNI DIRITTO RISERVATO
giovedì 30 maggio 2019
Nell'eco della tua voce
Il respiro del silenzio
s'insinua tra queste mura
trasuda nell'aria tutt'attorno
parlando di vuoto
e d'abbandono.
Sono sofferte le ore
che agonizzano lente
in cerca di voci
in un soliloquio a frangere
il muro del silenzio.
Poi l'eco della tua voce mamma
placa l'onda anomala.
Nel dolce riflusso
il tepore
di un sole lontano
scioglie il grigiore
dall'anima.
s'insinua tra queste mura
trasuda nell'aria tutt'attorno
parlando di vuoto
e d'abbandono.
Sono sofferte le ore
che agonizzano lente
in cerca di voci
in un soliloquio a frangere
il muro del silenzio.
Poi l'eco della tua voce mamma
placa l'onda anomala.
Nel dolce riflusso
il tepore
di un sole lontano
scioglie il grigiore
dall'anima.
Stefania Pellegrini ©
martedì 28 maggio 2019
Amàli
Correva Amàli con gambe da gazzella
per un pugno di riso o di fagioli
sotto l'acceso calore del sole,
tra sabbie color cannella
e strade ocra polverose.
Fuggiva Amàli
cresciuta troppo in fretta
tra il fuoco dei kalashnikov,
mine sepolte in campi di sorgo e grano,
soprusi, giorni di magri sogni,
fuggiva l'aridità della sua calda terra.
Consumando preghiere sulle onde
Amàli, fin qui è arrivata.
Fiore dal deserto
vertigine bronzea di vellutata pelle,
occhi grandi incrostati dal sale
colmi di mistero, e di passione,
dalla furia del mare sgranati di terrore.
Amàli, quelle sue mani a difesa di sé
a chiudere un dolore fresco che sale
dall'azzurro corallino del mare,
dal profumo d'incenso e di mirra,
dai nostalgici colori dorati
d'un lembo di terra.
Amàli tende e cerca altre mani e spera
che ancora sia vita per ricominciare.
per un pugno di riso o di fagioli
sotto l'acceso calore del sole,
tra sabbie color cannella
e strade ocra polverose.
Fuggiva Amàli
cresciuta troppo in fretta
tra il fuoco dei kalashnikov,
mine sepolte in campi di sorgo e grano,
soprusi, giorni di magri sogni,
fuggiva l'aridità della sua calda terra.
Consumando preghiere sulle onde
Amàli, fin qui è arrivata.
Fiore dal deserto
vertigine bronzea di vellutata pelle,
occhi grandi incrostati dal sale
colmi di mistero, e di passione,
dalla furia del mare sgranati di terrore.
Amàli, quelle sue mani a difesa di sé
a chiudere un dolore fresco che sale
dall'azzurro corallino del mare,
dal profumo d'incenso e di mirra,
dai nostalgici colori dorati
d'un lembo di terra.
Amàli tende e cerca altre mani e spera
che ancora sia vita per ricominciare.
Stefania Pellegrini ©
giovedì 23 maggio 2019
Ancora accanto
Tremuli palpiti di luce
di un nascere silenzioso del giorno
Bagliori contrastanti
da frammenti di albe passate
nella mente ripetono
sguardi - immagini scorrono,
di un nascere silenzioso del giorno
Bagliori contrastanti
da frammenti di albe passate
nella mente ripetono
sguardi - immagini scorrono,
fuggono.
Ti cerco.
Ancora accanto ti trovo.
Il tuo respiro sfiora,
con ali di farfalla
accarezza la mente.
Messaggero di baci
schiude scrigni d'armonie nel cuore.
Balsamo di presenza
lenisce ogni pena,
appaga - acquieta le mie ore.
lenisce ogni pena,
appaga - acquieta le mie ore.
Lenta sale la luce - il cuore è arpa
sul sentiero dell'amore.
sul sentiero dell'amore.
Un altro giorno ci è dato ancora.
Stefania Pellegrini ©
martedì 21 maggio 2019
L'arcobaleno
Libera elaborazione |
Sono partito...
tra le ali d'un aquilone ho trovato
il messaggio.
Cammino con la valigia dei sogni
ritrovati
passo dopo passo, là
verso il grande arcobaleno.
Sulla luce di uno spicchio di cielo
trovo ponti d'attraversare
e nubi da cancellare
ma più niente adesso
mi fa paura.
Cerco di ricordare:
le sabbie rosa del deserto,
l'azzurro corallino del mio mare,
l'abbraccio della mamma,
ma la mente è quieta
i ricordi rotolano
nel mare della dimenticanza.
Sono morto … sono vivo?
Forse sogno.
E' così bello, tranquillo qui
e non ho freddo.
Non c'è la guerra, non ho più fame
che non mi importa sapere...
Ricamo pensieri con la luna
e chiedo la rotta alle stelle.
E' là verso l'arcobaleno
la luce dei colori che cerco:
la pace e l'amore ora vedo.
tra le ali d'un aquilone ho trovato
il messaggio.
Cammino con la valigia dei sogni
ritrovati
passo dopo passo, là
verso il grande arcobaleno.
Sulla luce di uno spicchio di cielo
trovo ponti d'attraversare
e nubi da cancellare
ma più niente adesso
mi fa paura.
Cerco di ricordare:
le sabbie rosa del deserto,
l'azzurro corallino del mio mare,
l'abbraccio della mamma,
ma la mente è quieta
i ricordi rotolano
nel mare della dimenticanza.
Sono morto … sono vivo?
Forse sogno.
E' così bello, tranquillo qui
e non ho freddo.
Non c'è la guerra, non ho più fame
che non mi importa sapere...
Ricamo pensieri con la luna
e chiedo la rotta alle stelle.
E' là verso l'arcobaleno
la luce dei colori che cerco:
la pace e l'amore ora vedo.
Stefania Pellegrini ©
Ogni diritto riservato
domenica 19 maggio 2019
Nasceranno sinfonie
Aiutami a pensare che da qualche parte
troverò la musica delle mie parole.
Sarà un afflato di violini
vellutate armonie sulle labbra.
Aiutami a vedere parole camminare
abbracciate volare.
Come note suadenti corteggiare umori
scalare le colline dei giorni.
Soffocare i silenzi, riempire i vuoti
che scavano malesseri
come scordate corde di chitarra.
Aiutami a trovare la voce per le parole
l'incontro ridarà un senso alla fiamma
che crepita nel segreto del cuore
e nasceranno sinfonie
dall'onda di un pensiero.
troverò la musica delle mie parole.
Sarà un afflato di violini
vellutate armonie sulle labbra.
Aiutami a vedere parole camminare
abbracciate volare.
Come note suadenti corteggiare umori
scalare le colline dei giorni.
Soffocare i silenzi, riempire i vuoti
che scavano malesseri
come scordate corde di chitarra.
Aiutami a trovare la voce per le parole
l'incontro ridarà un senso alla fiamma
che crepita nel segreto del cuore
e nasceranno sinfonie
dall'onda di un pensiero.
Stefania Pellegrini©
Ogni diritto riservato
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