giovedì 7 maggio 2020

Riflussi

(foto di Bessi - Pixabay)


Dove sta la dimensione dei giorni
dove il suono che armonizzi
con i nostri silenzi?

Non trovo fuoco
che ferro fonda,
né acqua che alla riva
mi conduca
di un desiderio che sia onda,
né tela per fissare
l'impronta dei nostri colori.

Tra l'ordito delle intese,
grigie
affiorano certe ore.

Forse è
il capriccio della luna?
Gioca con le maree
sui nostri cuori,
mostra l'esca - la nasconde.

Stefania Pellegrini ©

DIRITTI RISERVATI

sabato 2 maggio 2020

Sull'impronta del tempo


Dovevamo essere accorti,
eludere le derapate,
i tarli silenziosi.
Non subire l'usura,
la stanchezza che gira
sull'attesa di scialbi mutamenti.
Dovevamo tenere stretti quei giorni,
la tua voce nella mia
come unico suono di via,
quando
superato il confine prestabilito
sfidavamo
il tempo maturato
nell'oasi dei nostri cuori.
Quando osavamo
scalare declivi scoscesi
per assaporare brividi d'ebbrezza.
Il tuo abbraccio sicuro
a sorreggermi nel vuoto,
nel rigoglio
delle stagioni che parlavano di semi,
radici - fioriture.
E non ostentare oggi
la voce della convenienza
su un profumo di fresie
sopito da tempo
nelle forme lasciate tra le coltri.


Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

Poesie più visualizzate nell'ultimo mese