sabato 27 gennaio 2024

Narratelo, gridatelo!

 


Fate che il vento
ci porti il lamento
di voi cenere e terra.
Narrate l'efferato disegno
perpetrato
sulle vostre identità
trafugate e contate
in file di numeri.
Narratelo, gridatelo
perché non si ripeta quel tempo. 
Narrate dell'inumane coscienze
che han marchiato la storia
di abominevoli crudeltà:
con sangue, violenza,
calpestato favole,
gettato carne in pasto alla terra.
Anche gli Angeli non hanno voce
né lacrime
per bimbi senza nome
e una lapide
su cui piangere.
Fanciullezze stroncate
negate spensieratezze
nel nome di ideologie deliranti,
di menti malate.
NARRATELO, GRIDATELO,
perché l'uomo non cambia
e a suo comodo dimentica.
Narrate la storia
per menti deboli tentate.

Stefania Pellegrini ©

DIRITTI RISERVATI©

mercoledì 10 gennaio 2024

Sapessi come vorrei

 


Sapessi come vorrei ritrovarti
sulla rotta dei miei approdi,
ritrovare
l’ancoraggio sicuro,
il punto fermo, il centro
dove rifletteva il mio sole.
Il tempo - Quel tempo,
no, non ce lo siamo
preso tutto.
Troppo presto sei mancato
e nel ricordo la tua voce è suono
solo desiderato.
Come vorrei oggi
trovare quel filo di luce
che rischiari ciò che resta
tra le pagine scritte,
riempire il vuoto delle mie parole
cadute nel silenzio.
Per incontrarti come allora
in un meriggio afoso domenicale
nella canotta a righe bianca,
seduto all’ombra della casa
sul panchetto di legno,
con quel sorriso caro
che squarcia azzurro in petto.
E la tua nipotina
che prende scherzosa
la calotta blu che hai testa,
e tu l’abbracci e le dai un bacio.
Sapessi come vorrei
ora ricucire lo strappo,
riempire il vuoto grande dell’assenza.
Mi fermo – altro aspetto,
ma il ricordo è meteora
e sfreccia lontano.

Stefania Pellegrini ©
(dalla raccolta: Quel che resta dei giorni)

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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