Mugugnava il mare
al vento di libeccio.
Onde a balzi convulsi
battevano gli scogli
e schiuma s’arruffava
in gioco violento.
Con forza penetrava la spiaggia
e a sé l’attirava.
Dai vetri le bianche nubi
nel cielo di bistro
vedevo rincorrersi via veloci.
Calavano su di me
umidi sentori
di rivoli d’inquietudine
incrinando
limitate certezze.
Un miagolio di gatto lamentava
al vento
che alzava convulso manciate
di polvere,
spazzava tegole dai tetti.
Non c’era rotta quei giorni che
trovasse la riva
non c’era pace nel cuore che
non conoscesse lamento.
Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su Isole – END-Edizioni)
8 commenti:
Hai descritto molto bene le sensazioni provate davanti ad un mare in burrasca. Io amo guardare il mare quando tira fuori la sua forza e la sua potenza, starei ad ammirarlo per ore. Saluti.
Un brano in prosa poetica che ha dipinto emozioni brillantemente...
Ros
Una poesia molto ben scritta. Complimenti Stefania. Mi giunge tutta la forza ancora inesplose di quel mare agitato. La foto poi è stupenda!
Buona giornata e grazie.
Grazie Mirtillo per il tuo passaggio. Il mare ha una forza attrattiva molto forte anche me, ma lo preferisco nel suo moto tranquillo.
Buona giornata e grazie ancora.
Grazie Rosemary3 per l'attenzione rivolta alla mia poesia, apprezzo molto.
Grazie a te Pia, gentilissima. Però sono contenta che i miei versi ti abbiano trasmesso qualcosa. Passa una buona giornata.
La mia casa è vicina al mare e dunque all'incrocio dei venti. Si provano spesso quelle sensazioni che descrivi e, alla fine, si spera sempre nella bella stagione.
Già è così, ho abitato anch'io per diversi anni davanti al mare, e la poesia riassume un po' il ricordo di quei momenti. Grazie Voltaire, buona giornata.
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