domenica 29 marzo 2020

Tutto come sempre


La luce penetra il colore
giocando con i rossi
tulipani,
tuffandosi tra i timidi gialli.
D'accesa vivacità
si veste l'aria.
Vedo l'aiuola riflettere
d'un sole lontano
e s'intenerisce il cuore
nell'afflato di ricordo.
Un odore sale invadente
dalla terra sarchiata negli orti,
profuma di vita e d'energia
e di violacei lilla.
C'è nell'aria un benessere
di pace e tranquillità.
Tutto nel silenzio
si rinnova e trasforma
come sempre.
 
Stefania Pellegrini ©

mercoledì 25 marzo 2020

Dovrà passare


Un malessere sotteso - pervaso
da radici di tristezza,
         s'incunea
nel silenzio vuoto
         invadente,
opprime
il respiro delle ore.

Soffocano le speranze
nell'aria nociva
di dispersi orizzonti.

Dovrà calmarsi
questo vento maligno
che a ogni spinta - atterra il fiato
alla nostra corsa.
         

         Dovrà pur passare,
ma quando?

Stefania Pellegrini ©

sabato 21 marzo 2020

Sono qui persa


I sospiri oggi sarebbero parole,
ogni turbamento
bolla di sapone,
se incontrassero la ragione.
Ma sono qui persa,
conchiglia in mezzo al mare.
L'onda arriva, mi trascina
in cunicoli stretti e bui, e
m'impiglia a fibre d'alghe
ove grigie filtrano le ore.
Ogni cosa ruota, ruota attorno
priva di spessore.
Vorrei sganciare la zavorra,
cavalcare le onde,
andare oltre,
dove l'azzurro è linea all'orizzonte
e il sole irraggia senza pudore.
Vorrei dire, torna
brivido d'allora
come fa la primavera agli alberi.
Ritrovare
nel garrire delle rondini
il verso dimenticato,
e seguire l'onda del vento
per vedere dove porta.

Stefania Pellegrini ©

mercoledì 18 marzo 2020

Risveglio


Trine di tenui colori e
note di teneri suoni.
Gemme gli occhi schiudono
i fragili boccioli
al sorriso del sole.
Tremolano timorose
le verdi fronde
di briose foglie
al refolo di vento monello.

Primavera
scopre all'aria, apre
a paesaggi di peschi
in fiore
a cespugli di gialle ginestre
ad incessanti cinguettii
di passeri in amore.

E solo quando all'orizzonte
riflessi di luce scintillano
su candidi ghiacciai
penso all'inverno
appena trascorso.

Stupore visivo trasale
agli occhi il compimento
di un nuovo ripetersi.
E freme l'animo
al tripudio di vita.

Stefania Pellegrini ©

domenica 15 marzo 2020

Lungo il Po


Attorno a tanta quiete…
Di silenzio in silenzio il pensiero
s’invola.
Alba familiare soggioga
e ricorda in un fischio di treno:
la stazione lontano… nebulosa
la prima sera tutta nostra.
Goccia a goccia
riempe la mia coppa
nostalgico sapore di nettare dolce
senso che vita reale accese
e colorò d’azzurro i giorni.
Ancora un fiume m’accoglieva
a pieni sorsi dissetava la mia sete
pagine e pagine scriveva
sui passi dell’amore.
In quel suo lento trascorrere
mi sono trovata donna.
Gioia colma nei riflessi l’anima
specchiava la sposa,
scopriva la madre.


Stefania Pellegrini©
(da Isole-END Edizioni)

giovedì 12 marzo 2020

La donna della metro


Sedeva - nella carrozza metro
quasi deserta
di una Parigi grigia ancora assonnata,
una figura
coperta di maglioni.
La pelle marezzata d'un volto paonazzo,
riccioli grigi
sotto lo scialle nero,
gli occhi spiriti d'una luce arcana.
Ai piedi sacchi di plastica neri
di tutto ciò che possedeva.
La donna,
un grissino tra le dita
con piacere eccelso
gustava divertita.
Farfugliava all'aria suoni indistinti
in un ammiccare sostenuto,
forse in cerca d'attenzione.
Chissà dove la portava la mente...
le mie incertezze minavano pensieri,
non sapevo guardarla,
gli occhi velati di disagio
giravano altrove.
Avrei voluto andare
sottrarmi all'attimo sofferente
che s'annodava muto.
Ma non lo feci.
A Île de la Cité la mia fermata.
Un vento freddo, la magia
della luce tra i riflessi dei palazzi,
l'indifferenza frettolosa delle persone
mi portò altrove.
Ma la donna
aveva scritto un verso amaro
che si fissò come spina sul cuore.


Stefania Pellegrini ©

domenica 8 marzo 2020

Una rosa


Una rosa per me
nella dolcezza
che visita il cuore.
Una rosa
nell'incontro
d'un brivido suadente
con un vezzo d'amore.
Una rosa
per sciogliere nodi
legati stretti
a torturare parole.

Stefania Pellegrini©

sabato 7 marzo 2020

Il mandorlo in fiore


Quando i rami del mandorlo
sfoggiano verginale fioritura
uno di quei mattini in cui
sonnecchia ancora la terra
alla tepore della neve
in cuor tuo s'accende
un brivido di meraviglia.
Qualcosa di nuovo, di mutato
intreccia ancora il canto della vita.
Non bastano un vento gelido
il malumore del cielo,
il sole che gioca
con le nuvole nere,
a chiudere finestre e porte
alla speranza nel cuore.
Corre la tua vita le stagioni
ramo curvo carico di frutti
penzola sbattuto al vento,
perde foglie e le riconquista.
Quanti frutti lasciati sulla via
quante gemme
falene delle tue notti insonni
volano via.
Eppure sai ritrovare ancora gioia
da un semplice rifiorito stupore
desideri di nuovi richiami
in questo sorprendente viaggio
che è la vita.

Stefania Pellegrini
(pubblicata su "Isole")

mercoledì 4 marzo 2020

E' qua la voce?


Toni screziati arancio e oro in cielo
disperdono nuvole
d'umido rimpianto.
Sono venuta a cercarti
tra le ombre, le voci di ieri
che lasciai sugli scogli.

L'odore salso tra le vecchie mura,
l'anima, le voci della casa
lasciata troppo presto...
del riso perso sulle tue
labbra smorte,
invano vado cercando.

Brucia amarezza
di dubbie certezze
sull'inquieto animo di ieri,
volto al vento e al suono d'altre vie.
Di quell'assenza che tradì
il grigiore dell'ultime tue sere.

Matasse d'alghe s'impigliano agli scogli
e dalla risacca leva caldo
un umore di vapori lontani.

È qua la voce?
Tendo l'orecchio
ma un gorgo inghiotte il ricordo
confusa
cerco ragione del tempo.

Stefania Pellegrini©

lunedì 2 marzo 2020

Nella dimora di un sogno


Nella dimora di un sogno circoscritto
non parole
ma frammenti d'infinito.
Vado cercando visioni invitanti
di un mondo parallelo
dove l'anima recita
un ruolo assoluto e forse
sosta - dimora l'immagine di te.
Là io vado
ricercando le ore
tra i riflessi del mare profondo,
le orme nostre
rapite dalla sabbia
e chiuse nello scrigno d'un'ostrica.
Ti trovo:
Chiara – limpida
emergi
come acqua di sorgente.
Mi tendi la mano, ti fai vicino:
le tue pupille sono stelle
di accesa luce palpitante,
le labbra schiuse a un sorriso
rassicurano - come allora.
La tua voce sboccia
delicata gemma
come cuore della primavera.
Vorrei parlarti - sfiorarti
ma solo un tulipano rosso
mi trovo tra le mani,
mentre scompari.
Il respiro del vento alita leggero,
con tenere dita - mi accarezza,
guardiano segreto
veglia sul mio sogno.

Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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