Prendi per caso un giorno, un merlo
sulla yucca in fiore,
tu bambina sull’aia
sopra la bicicletta gialla,
e loro vedi sull’uscio a guardarti.
La casa
dalle persiane in legno verdi
lì immersa in quel paradiso
d’infanzia in terra,
cullata dal soliloquio del mare
nell’aria.
Ed ecco il saluto
del nonno sulla soglia,
le gambe accavallate
sulla sedia di paglia,
e la nonna, la sua voce
fresca e squillante,
la veste ondeggiante
che sa di spigo e di bucato,
col suo grembiule azzurro
a spargere mangime alle galline.
Le mani bianche,
come i corti e ricci capelli
arruffati dalla brezza della sera,
immobile la vedi che ti guarda
e nei suoi occhi
leggi tutto l’oro e la luce
della tua infanzia
e il cuore si fa casa,
per accogliere quello spicchio di cielo.
Stefania Pellegrini ©
Anno 2022 - Silloge "Quel che resta dei giorni"
Copyright / Legge 22 Aprile 1941 n.633, Capo IV, Sezione II, e s.m.l.
1 commento:
Ho incontrato un merlo proprio stamattina. Come sempre ho cercato di fotografarlo, invano.
Bella la tua poesia, come lo sono sempre del resto.
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