Il cappello di paglia sulla testa
a proteggerti dal sole
nel giardino profumato di glicine e gelsomino,
le dita sottili, rugose
che posano tremolanti sul foglio,
il romanzo
che assorta ti coglie nella sua storia.
Non c’è suono che senti
non può esserci in questo tuo tempo
che tornato bambino gioca festoso
con le pagine del tuo libro.
Solo la sedia a rotelle tiene memoria
e rivela il limite del tuo essere
in questo apparente paradiso sospeso
che oggi ferma il tuo mondo
e apre il mio in rivoli di tenerezza.
Stefania Pellegrini ©
3 commenti:
Poesia molto bella!Ciao
Molto dolce, complimenti
Versi che sono abbraccio affettuoso e infinita dolcezza che scalda il cuore. Versi letti con molto piacere.
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