martedì 11 febbraio 2020

Libecciata


Mugugnava il mare
al vento di libeccio.
Onde a balzi convulsi
battevano gli scogli
e schiuma s’arruffava
in gioco violento.
Con forza penetrava la spiaggia
e a sé l’attirava.
Dai vetri le bianche nubi
nel cielo di bistro
vedevo rincorrersi via veloci.
Calavano su di me
umidi sentori
di rivoli d’inquietudine
incrinando
limitate certezze.
Un miagolio di gatto lamentava
al vento
che alzava convulso manciate
di polvere,
spazzava tegole dai tetti.
Non c’era rotta quei giorni che
trovasse la riva
non c’era pace nel cuore che
non conoscesse lamento.

Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su Isole – END-Edizioni)

venerdì 7 febbraio 2020

Cosa resta

“Attaccarmi così - dico con l'immaginazione - alla vita. Come un rampicante attorno alle sbarre d'una cancellata.” (Liberamente tratto)



Vivere o morire
quando l'oscura spada
già pende
sul destino segnato
nel conto al rovescio.
Dunque la morte
lei l'infida carogna
ha scelto...
radica dentro di te.

Ecco che oltre il dubbio
amletico, scopri:
gemmata prolifica
la mente e ti reinventi
allora, ti reinventi l'oggi.
E l'afferri lo stringi
come fossi edera
addossata al cancello.

Osservi la vita sfilare
nel teatro di pupi
il palpito che cela
la musica che sale
e vi spremi linfa
che nutra il momento.
Come liquido dolce
lasci scorrere, lo assapori, lo gusti ,
fino alla discesa
dell'ultimo sipario.

Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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