lunedì 9 settembre 2019

L'odore dei ricordi


Posa su polvere e lame di luce
l'odore dei ricordi,
aleggia tra la finestra e il comò,
con il passo silente della sera,
e il marchio doloroso delle assenze
che so di non poter più contenere.
Eppure caro,
il passo scalda il cuore.
Ne conosco l'impronta,
l'urlo del tempo
che ha segnato il mio andare,
linfa che scorre
nelle vene - di particelle
che riempiono il vuoto
di certa appartenenza.
E la sera si fa dolce al richiamo,
s'accoccola al passaggio - desiderosa.
Li chiamo per nome con sottile voce -
il timore - di vederli fuggire via.
Uno ad uno li guardo
con occhi di quel tempo congelato:
ombre!
E rifulgono
svanendo nel nulla.
 
Stefania Pellegrini © 

Ogni diritto riservato all'autrice

lunedì 2 settembre 2019

I miei fiumi

Ho negli occhi la luce di fiumi
il cui solo richiamo
risveglia aromi nascosti.
In ognuno di loro ritrovo
i freschi odori di fiori raccolti,
tenerezze di ricordi puri,
sfogliati petali di sogni.
Il Suir per primo nei miei passi
con la luce immacolata
di quei giorni
e l'incanto dei primi accordi.
Nell'Arno di mio padre
e di mia madre
poi mi sono ritrovata.
Tra stupori sulla strada
i fragili passi di fanciulla.
Il Po ha forgiato la mia anima
di donna e di sposa
dato certezze al mio sentire
palpiti e cinguettii di piume.
Dalla Dora fresca e limpida
la scoperta più preziosa
incontrando la parte mia
più intima e più vera.

Stefania Pellegrini ©

Ogni diritto riservato all'autrice

lunedì 19 agosto 2019

Sulla ruota panoramica


Tu lo guardi e ti sembra di volare,
aquilone nel cielo infinito,
gabbiano sul blu
del mare sconfinato.
Tu lo guardi
e la sua voce senti vibrare
come corde di violino.

Poi la ruota e la brezza tra i capelli
a rapire le parole,
il battito dei cuori.
Poi le carezze...
le lusinghe sulla pelle...

Tu lo guardi e non sai dove il fiume 
vada a finire,
sottile la malia dello sguardo,
che corteggia la mente...

È così dolce
la seduzione al sapore di miele,
che il pudore allenta il freno,
annega gli anni acerbi
nel verde dei suoi occhi.

Le dita lievi sul viso, tra i capelli,
le labbra a cercare il piacere dei sensi.
Ti lasci guidare
dal tepore accogliente
delle sue braccia
e ti schiudi
fiore al tuo destino.

Stefania Pellegrini ©

Ogni diritto riservato 

venerdì 2 agosto 2019

Dal velo di maya


In questa sera troppo buia e silenziosa
dal vecchio baule dei ricordi
cerco voci, cerco compagnia.
Tra le dita vecchi lini ingialliti
vesti di cotonina
abitati un tempo da chi non c'è più,
scialli, merletti come appena usciti
da vecchi cassetti del comò,
foto dai bordi sgualciti .
Su lacere tele i ricordi s'inseguono,
si ritrovano, si ricompongono
da tessere d'immagini
preziosi mosaici.
Effluvi di canfora, di lavanda,
fragranze esalano lievi.
Accordi di flauti,
note di seduzioni lontane.
Tra molecole d'immagini,
tra le ombre del tempo
la mente insegue un volto.
E' così,
che le emozioni riaffiorano
tra vecchi ormeggi
di un'infanzia lontana.
L'altalena sale, scende e ancora va,
poi ritorna, piano, forte.
Un refolo di vento
sfiora una lacrima furtiva
dal velo di maya la tua ombra.
(anno 2012)

Stefania Pellegrini ©

mercoledì 12 giugno 2019

Ai giardini di marzo



Pomeriggi alla soffitta …
io e te, "I giardini di marzo",
la chitarra, le nostre voci
in anni in cui
abbondavano in giardino
le mimose.
Il rimpianto
oggi non trova casa,
l'assenza di rumore
non nuoce al nostro tempo,
eppure il pensiero
non ha diletto.
Mi soffermo alla sua ombra
ma non c'è dolcezza
che il palato colga.
Fumi d'ebbrezze evaporate
depositano su petali
di rose ammaccate.
Fingiamo che il loro profumo
stordisca ancora,
che l'estate non sia già
volta all'autunno
come allora il cuore canti.
Ma rumoreggiano
le memorie
come ciottoli rotolanti
e le begonie sono sfiorite nei vasi.
L'estate rovente,
ubriaca di brividi, di sogni,
è declinata
sul canto dei grilli nei prati.

Stefania Pellegrini ©

©Ogni diritto riservato©

domenica 9 giugno 2019

Al belvedere dei ricordi


Sprofondavano
creste di onde nel mare della mente
mentre la prora
s'abbatteva alla foce dei giorni.
       La tua voce evaporò
tra la calura marina dei solleoni.
Nel blu sconfinato
       cercai quel porto sicuro
dove cullavano docili le parole,
       l'ancora cercai
per i miei pensieri.
Ma non ci fu approdo
che strada trovasse
nella galassia spenta dei nostri incontri.
Affranta, cedetti
      le messi degli sguardi
alle pietose ombre d'ali della sera.
Mancano quei passi - al cuore,
      pane, sale del tempo,
i vivaci occhi che regalavano
certezze alle incertezze giovanili.
E ancora s'arrampica il giorno
sui terrazzi dei sogni,
     al belvedere dei ricordi.

Stefania Pellegrini ©
OGNI DIRITTO RISERVATO

lunedì 3 giugno 2019

Sono così oggi.



Al di là dei venti - ristagna la vita
sull'argine dello stagno
ove anomali affioramenti
galleggiano alghe di sorrisi fecondi.

Posa - va il passato,
farfalla sulla mano.
Appare confuso
il vecchio maestro
tra chiari - scuri di alterni scorci,
mentre note stonate
musica il cuore.

Graffiti di rotte mancate
in questo giorno
che è già ieri - tra minuti - ore
in cerca d'un canto
e l'anima del tempo che assilla,
fiacca il presente.

Sono così oggi:
un glicine
aggrappato al suo muro per fiorire.

Stefania Pellegrini©
OGNI DIRITTO RISERVATO

giovedì 30 maggio 2019

Nell'eco della tua voce

Il respiro del silenzio
s'insinua tra queste mura
trasuda nell'aria tutt'attorno
parlando di vuoto
e d'abbandono.
Sono sofferte le ore
che agonizzano lente
in cerca di voci
in un soliloquio a frangere
il muro del silenzio.
Poi l'eco della tua voce mamma
placa l'onda anomala.
Nel dolce riflusso
il tepore
di un sole lontano
scioglie il grigiore
dall'anima. 
Stefania Pellegrini ©

martedì 28 maggio 2019

Amàli

Correva Amàli con gambe da gazzella
per un pugno di riso o di fagioli
sotto l'acceso calore del sole,
tra sabbie color cannella
e strade ocra polverose.
Fuggiva Amàli
cresciuta troppo in fretta
tra il fuoco dei kalashnikov,
mine sepolte in campi di sorgo e grano,
soprusi, giorni di magri sogni,
fuggiva l'aridità della sua calda terra.
Consumando preghiere sulle onde
Amàli, fin qui è arrivata.
Fiore dal deserto
vertigine bronzea di vellutata pelle,
occhi grandi incrostati dal sale
colmi di mistero, e di passione,
dalla furia del mare sgranati di terrore.
Amàli, quelle sue mani a difesa di sé
a chiudere un dolore fresco che sale
dall'azzurro corallino del mare,
dal profumo d'incenso e di mirra,
dai nostalgici colori dorati
d'un lembo di terra.
Amàli tende e cerca altre mani e spera
che ancora sia vita per ricominciare.
 
Stefania Pellegrini ©

giovedì 23 maggio 2019

Ancora accanto

Tremuli palpiti di luce
di un nascere silenzioso del giorno
Bagliori contrastanti 
da frammenti di albe passate
nella mente ripetono 
sguardi - immagini scorrono,
fuggono.
 
           Ti cerco.
Ancora accanto ti trovo. 

            Il tuo respiro sfiora,
con ali di farfalla
            accarezza la mente.
Messaggero di baci
schiude scrigni d'armonie nel cuore.
Balsamo di presenza
lenisce ogni pena,
appaga - acquieta le mie ore.
 
Lenta sale la luce - il cuore è arpa 
sul sentiero dell'amore.
 
Un altro giorno ci è dato ancora.
 
Stefania Pellegrini ©

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

Poesie più visualizzate nell'ultimo mese