venerdì 28 febbraio 2020

Strada facendo

Ascolto la voce che muove dentro
altro tempo ancora,
tra gli stupori - le meraviglie
conosciute..
Non siano - mi dico - ora e mai,
giorni d'abbandono
persa nella bufera,
trascinata a fondo di un buco nero..
       D'amore
       scoperte, meraviglie,
hanno acceso il cuore,
nutrito giorni di freschi profumi
di pane,
di gioie improvvise sul rosso
dei papaveri,
       delle albe -
       dei tramonti -
delle passioni maturate alla luce
delle lucciole,
al respiro ansimante di un tempo
avido di conquiste.
       Tutto questo ora
       disseterà
       l'arsura delle ore ,
l'ombra avida del silenzio
e nel mistero di questa mia vita
continuerò a navigare
        sotto il cielo dei richiami,
arcano sortilegio
della luna e delle stelle.


Stefania Pellegrini ©

martedì 25 febbraio 2020

E' tornata

La primavera apre storie di musici in amore.
Sono le prime gialle corolle
che della forsizia sbocciano silenziose,
sottili labbra di un fermento
che vibra ancora timido - sotteso
in mezzo al terreno.
Piove - ogni cosa ha grigio sapore.
Febbraio accennato, alza il capo
e prepara concime per il nuovo raccolto.
Se poi la neve poggerà la sua mano
ogni cosa avvolgerà  
e il giorno dovrà attendere per gioire dei colori.
Ma a te che passi nel viottolo silenzioso
il giallo espande il cuore
e già ti prepari al risveglio
che si articolerà – notte - tempo.
Sorpresa
ti scoprirai ad ammirare tra giunture
le vulve vanitose
che sbocceranno a grappoli copiose.

Stefania Pellegrini ©

domenica 23 febbraio 2020

Dicono sia vecchio


Dicono sia vecchio!

Chissà se le api hanno presagio
di ciò che l'aspetti
e i papaveri che amoreggiano nei prati
con le farfalle a maggio?
Come le rose,
loro non tengono mappa dei giorni.
Vivono
gli umori degli attimi senza rimpianti.


Dicono sia folle,
se freme di passione ancora
sui campi di lavanda in amore, se rifiuta
di vivere
sul rimpianto di un fiore,
e con il respiro corto afferra il momento
nella voce di vento.
Se spera che ogni giorno
l'ebbrezza del suo profumo
lo vada a cercare.

Come della pioggia di lui ha bisogno
per eludere l'arido tempo
che lo veglia come avvoltoio.
La sua vita tutta qui
in questo gioco di toccate e fughe
dove s'appende
senza chiedere altro in cambio.

Stefania Pellegrini ©

venerdì 21 febbraio 2020

Anniversario

21 febbraio 1971

Ricordo d'allora la voce del sole
in quel giorno di fervore.
Parlava con gioia e allegria
parole di benedizione.
L'ora baciava
con strali di rosa e azzurro
il mio pallido volto.
Mi accostai a te
tremava la mano timorosa
nella tua presenza.
Una lamina affilata di luce
dalla vetrata tra i mosaici
dell'austera chiesa
trapassò
brillando su due vere d'oro.
Anche il cielo consacrava
la nostra unione.

Stefania Pellegrini

mercoledì 19 febbraio 2020

Solo un'istantanea


È solo un’istantanea seppia
un gioioso affresco lontano
appeso alla parete:
due giovani sottobraccio
nell’abito della festa.
Sorrisi, sguardi luminosi,
felicità dell’istante
congelata sulla via del solare
paese marino,
tutto ciò che rimane.
Il vostro mondo
non potrò più contenere,
ma il vedervi assottiglia
il sotterraneo vezzo di solitudine
di un insanabile vuoto lasciato.
La tristezza cambia volto
ricerca la luce dell’istante,
immagini che diano voce ai ricordi.
Un tenero piacere
che musichi lento – armonia di note
dentro le vene – sul cuore,
melodia di notturni richiami.
E come un film in bianco e nero
la pellicola si svolge – riavvolge
lenta tra dita:
Notti assonnate
e baie e onde… distese di verdi praterie
…marezzate di solitaria terra.
Ed ecco l’isola
primordio di un cuore
a cui deste il primo battito di vita.
Solo una fotografia
ma al cuore spoglio ricorda
la luce del vostro sorriso sempre.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

lunedì 17 febbraio 2020

Neve in febbraio

Claude Monet

Di tenerezza veste il giardino
bianca, impalpabile
poggia delicata sui crocchi
la neve in Febbraio.
Nel gioco di vento, libera,
lei svolazza.
Eccola con stelle di cristallo
poggiare carezze dolci, lievi
sulle vezzose
prime margherite.
Di silenzio profondo
avvolge fitta
contagia l'aria tutta:
le fronde d'abete, i passeri
straniti
da visione fatata.
Un'idea di purezza,
di quiete irreale mi circonda.
Profumo di palpabile magia
impiglia nell'esca la mente,
seduce, conquista
risveglia il mio animo bambino.
Scenderà la notte
sulla coltre ovattata,
scenderà il sonno sulla valle.
Ancora domani l'inverno
stringerà forte tra le dita
la sua bellezza ritrovata.

Stefania Pellegrini © 
DIRITTI RISERVATI

venerdì 14 febbraio 2020

Lascia che sia ancora amore

(foto CHRIS Carroll da Pixabay)
      
           Scriverò per te
ciò che il vento sussurra alle foglie
           la musica - incondizionata
           di un amore senza resa
il suono dell'onda che allo scoglio ritorna.

Riavvierò la tessitura degli incontri,
          la tua bocca, i baci,
l'odore della pelle
che odora spigo maturo,
           spicchierò,
come arancio dolce – succoso,
aperta al mare della scoperta.

         Mi farò musico della tua anima
quando gli occhi apriranno
agli incendi dell'alba
          per vestire di seta le nostre parole,
penetrare i tuoi occhi,
scoprirne le sfuggenti sfumature.

Non rilegarmi nella tua zona d'ombra.
Lascia che sia pagina aperta
         e desiderio ancora
porgerà accaldata la sua mano.
Di camelie odorose
         riempirà i nostri palmi
per farne collane - per i giorni.

Stefania Pellegrini ©
DIRITTI RISERVATI

martedì 11 febbraio 2020

Libecciata


Mugugnava il mare
al vento di libeccio.
Onde a balzi convulsi
battevano gli scogli
e schiuma s’arruffava
in gioco violento.
Con forza penetrava la spiaggia
e a sé l’attirava.
Dai vetri le bianche nubi
nel cielo di bistro
vedevo rincorrersi via veloci.
Calavano su di me
umidi sentori
di rivoli d’inquietudine
incrinando
limitate certezze.
Un miagolio di gatto lamentava
al vento
che alzava convulso manciate
di polvere,
spazzava tegole dai tetti.
Non c’era rotta quei giorni che
trovasse la riva
non c’era pace nel cuore che
non conoscesse lamento.

Stefania Pellegrini ©
(pubblicata su Isole – END-Edizioni)

venerdì 7 febbraio 2020

Cosa resta

“Attaccarmi così - dico con l'immaginazione - alla vita. Come un rampicante attorno alle sbarre d'una cancellata.” (Liberamente tratto)



Vivere o morire
quando l'oscura spada
già pende
sul destino segnato
nel conto al rovescio.
Dunque la morte
lei l'infida carogna
ha scelto...
radica dentro di te.

Ecco che oltre il dubbio
amletico, scopri:
gemmata prolifica
la mente e ti reinventi
allora, ti reinventi l'oggi.
E l'afferri lo stringi
come fossi edera
addossata al cancello.

Osservi la vita sfilare
nel teatro di pupi
il palpito che cela
la musica che sale
e vi spremi linfa
che nutra il momento.
Come liquido dolce
lasci scorrere, lo assapori, lo gusti ,
fino alla discesa
dell'ultimo sipario.

Stefania Pellegrini ©

lunedì 3 febbraio 2020

Resilienza



Sperdute in mezzo al campo
resti di mura adescano l'aria pregna
di una nascente primavera.
Cedono un passo alla volta, ma smaniano
decise a tenere la loro forma.
Mordono le crepe esili foglioline
tra tralci di verdi speranze
si guardano – s'abbracciano
nei silenzi delle intese,
s'aggrappano
alle mura informi.
Sostenendosi qua e là
rubano linfa tra gli anfratti da vite passate.

Stefania Pellegrini ©

sabato 1 febbraio 2020

Accadeva

(foto di ValeriaLu da Pixabay)

Muti passavano i giorni
alla foce
degli ultimi sguardi.
Non il nero, nè il bianco
solo il grigio era padrone.
Sul fiume della notte,
alla riva del giorno
imbastivi fili d'erba
per riscaldare il cuore.
Ma niente rendeva ragione.
Come assopito - forse spento
alitava ultimi istanti
Il fuoco della passione.
Nè di pietà il tempo
trovava attenzione.

Stefania Pellegrini © 

Ultima pubblicazione ANNO 2020

Cercando l'Isola - Recensione di "Itaca nel cuore"

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