mercoledì 16 settembre 2020

E nasce il giorno

 

E nasce,
insolitamente gaio,
il giorno.
In groppa alla luce
l'alba vivace sale
rubando ali alla notte.
Calma,
silenzio, per le corti ovunque.
Una canzone affiora,
tra le labbra è fremito dolce.
Alcun tarlo rode in petto,
la mente veleggia
come aliante
in un cielo senza nubi.
Lenta risacca d'onda
sopraggiunge
e il piacere apre le braccia.
Trillar di campanelli,
l'aria si riempie di suono vivace.
Lontane strade - cavalli alati,
carosello gira
adagio agli occhi.
Bisbigli lontani - odori indistinti
di basilico e menta,
volti appaiono,
vaghe stelle da un cielo velato.
La mente si siede
e abbraccia quel passato dolce
che porge la mano.
 
Stefania Pellegrini ©
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