Voglio fuggire dalle voci del mondo
il clamore di parole inutili
forgiate su incudini di acciaio
che affossano armonie
sui disegni dell'universo.
Voglio assaporare quel dorato raggio
che apre il mattino,
che veglia il miracolo
di una rosa che sboccia,
il flebile zirlare del tordo alla vita.
Mare sonoro nella conchiglia racchiuso
fruscia una nenia che mi culla
e sembra arrivare l'onda delicata,
vaporosa, pietosa
che m'avviluppa nell'anelito mio
desiderio d'abbandono.
Nel silenzio dormire, sognare,
acquietare il disagio
abbandonarsi all'energia che m'inonda.
Morire e rinascere con l'onda.
Stefania Pellegrini ©
(Tra le ali dei sogni - Montedit Editore - Anno 2014)
5 commenti:
Meravigliosa questa poesia, molto apprezzato l’uso di termini ricercati e non comuni. Versi vibranti che toccano il cuore.
Versi incantevoli, da emozionare chi legge. Complimenti, Stefania. Buona giornata.
Hai scritto una bellissima poesia!
Bello quel "flebile zirlare del tordo alla vita".
Una poesia che espone il desiderio di serenità ed abbandono ai moti dell'onda.
Molto apprezzata, bellissima.
Grazie Stefania. Abbraccio forte.
Questa tua poesia mi riporta alla ricerca della tranquillità. Brava Stefania
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