(Per tutti gli esuli in cerca di una terra)
Ancora una notte all'addiaccio.
Sono uno dei tanti, di questa veglia
indolente - addossato
a un lembo di terra nomade,
preda appetibile
per mercanti di uomini.
L'indesiderato
dentro un recinto di filo spinato,
sospeso nel limbo nebbioso
tra la selva degli esuli.
Ho steso i miei sogni
come panni ad asciugare
e cammino tra loro, equilibrista
appeso al filo della speranza.
Attendo in balia di coscienze prive
di compassione,
attendo, si mostri la meta.
Paziento
in questa pozza stagnante
dove galleggiano spere di promesse
come olio
in un mare d'acqua.
Non c'è spazio per andare - troppo tempo
per pensare
e nulla avanza, né cambia.
Attendo - chi non ha nessuna fretta
di andare avanti!
Stefania Pellegrini ©
(ITACA NEL CUORE - CTL Editore Livorno - Anno 2020)
4 commenti:
Bellissima!
Davvero bellissima. Riesci a trasmettere tutto lo strazio dell'attesa infinita in un non posto
Poesia molto bella!
Anch'io la trovo bellissima questa poesia, brava Stefania, complimenti.
@Alberto @Olga @Est 21,
grazie, grazie a voi per l'attenzione rivolta alla mia poesia, mi ha fatto piacere leggere i vostri apprezzamenti. Buon pomeriggio
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